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Autoconsumo fotovoltaico in crescita in Italia nel 2024
Nel 2024 l’autoconsumo da impianti fotovoltaici in Italia ha raggiunto 10.701 GWh, in forte aumento rispetto ai 7.498 GWh del 2023. Questo significa che il 30,2% della produzione fotovoltaica netta nazionale è stato consumato direttamente, senza passare per la rete elettrica.
Il dato più significativo riguarda gli impianti pensati appositamente per l’autoconsumo: qui la quota raggiunge il 56,4% della produzione netta, in crescita rispetto all’anno precedente. Il mese con i consumi diretti più alti è stato giugno.
A spingere questo incremento non sono solo le condizioni meteo favorevoli, ma anche la crescita degli impianti installati e l’uso crescente dei sistemi di accumulo. Nel 2024 in Italia erano attivi circa 734.000 sistemi di storage, con una capacità complessiva di 9.076 MWh.
Che cos’è l’autoconsumo fotovoltaico?
Si intende quella parte di energia prodotta da un impianto solare che viene utilizzata direttamente dal produttore (per la casa, l’azienda o l’attività), invece di essere immessa in rete. Il dato si calcola sottraendo all’energia prodotta quella ceduta alla rete. Non sono inclusi i casi di autoconsumo collettivo o virtuale (come le comunità energetiche).
Le regioni più attive
Il quadro cambia se si guarda alle percentuali settoriali o ai volumi assoluti.
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Percentuali settoriali:
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Sardegna e Liguria superano il 70% di autoconsumo in settori come l’industria e il terziario.
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In Lombardia l’autoconsumo domestico e agricolo supera il 50%.
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La Provincia di Trento guida nell’agricolo con circa il 65%.
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Valori assoluti (GWh):
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Lombardia – 1.899 GWh
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Veneto – 1.308 GWh
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Emilia-Romagna – 1.179 GWh
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Piemonte – 588 GWh
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Puglia – 667 GWh
In sintesi, l’autoconsumo fotovoltaico italiano cresce rapidamente, trainato da piccoli impianti domestici e aziendali, dall’espansione degli accumuli e da una maggiore consapevolezza dei consumatori.
https://www.rinnovabili.it/energia/fotovoltaico/autoconsumo-fotovoltaico-in-italia/
Autoproduzione da rinnovabili:un'opportunità per le PMI con il supporto del PNRR
Tra il 4 aprile e il 17 giugno 2025, le piccole e medie imprese italiane beneficiano di una grande opportunità: il bando PNRR per l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Si tratta di un progetto finanziato dall'UE, dedicato a supportare la trasformazione green del sistema produttivo italiano.
A chi è rivolto il bando?
Il bando si riferisce alle PMI italiane, solitamente costituite e operative, operanti nei seguenti settori:
• Industriale
• Artigianale
• Agroindustriale
• Altri settori manifatturieri compatibili con la transizione energetica
Le imprese devono essere non energivore (quindi non incluse negli elenchi CSEA) e non possono essere indebitate con la pubblica amministrazione.
Cosa finanzia?
L'obiettivo è promuovere l'autoproduzione e l'autoconsumo di energia elettrica da fonti rinnovabili, con particolare attenzione al fotovoltaico e ad altre tecnologie pulite.
Sono inclusi:
• Impianti fotovoltaici e microeolici
• Sistemi di accumulo integrati
• Opere accessorie (ad esempio, cablaggi, allacciamenti)
• Spese per opere murarie strettamente connesse
Tutti gli edifici devono essere costruiti in Italia e destinati esclusivamente all'autoconsumo.
Entità del contributo
Le PMI possono beneficiare di un contributo a fondo perduto fino a:
• 40% dei costi ammissibili (maggiore se per piccole imprese o per progetti in regioni svantaggiate)
• Fino a un massimo di 2 milioni di euro per impresa
Sono previste soglie di priorità nella selezione dei progetti, quali:
• Riduzione dell'impatto ambientale
• Avvio anticipato del progetto
• Disponibilità in aree del Sud Italia
Tempistiche
Le domande possono essere presentate dal 4 aprile al 17 giugno 2025 tramite la piattaforma Invitalia.
La procedura è valutativa a sportello, quindi le risorse vengono assegnate in base all’ordine cronologico di arrivo delle domande, fino ad esaurimento fondi.
Prima si presenta la domanda, maggiori sono le possibilità di ottenere il contributo.
Come partecipare?
Per poter accedere al bando, le aziende devono:
1. Essere dotate di firma digitale e PEC funzionante
2. Registrarsi specificamente alla piattaforma Invitalia
3. Consegnare tutta la documentazione tecnica ed economica richiesta
Si consiglia vivamente di avvalersi di un consulente energetico o tecnico, al fine di risparmiare tempo ed evitare errori.
Perché è importante?
Questo bando rappresenta una concreta opportunità per le PMI per:
• Risparmiare energia
• Rendere la propria azienda più sostenibile
• Essere più competitive sul mercato
• Sfruttare al meglio le risorse del PNRR
In un periodo in cui il costo dell'energia rimane incerto e la transizione green è una priorità assoluta per il Paese, investire nell'autoproduzione è un'opzione strategica.
Ministero delle Imprese e del Made in Italy. (2025, aprile 1). Autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI – Nuovo sportello. https://www.mimit.gov.it/it/incentivi/autoproduzione-di-energia-da-fonti-rinnovabili-nelle-pmi-nuovo-sportello
Blackout in Spagna, Portogallo e Francia

Perché il blackout in Spagna, Portogallo e Francia è stato così rapido e diffuso
Un blackout massiccio e improvviso ha colpito Spagna, Portogallo e una parte della Francia il 28 aprile 2025, lasciando milioni di persone al buio in pochi minuti. Ha avuto origine da uno squilibrio improvviso nella rete elettrica, probabilmente causato da un crollo della produzione da fonti rinnovabili, come il fotovoltaico.
Come funziona una rete elettrica?
Le reti elettriche sono sistemi complessi che devono mantenere costantemente l’equilibrio tra produzione e consumo di energia.
Quando questo equilibrio viene improvvisamente interrotto – ad esempio da un calo improvviso della produzione da fonti rinnovabili – il sistema può entrare in crisi.
Entrano allora in funzione i sistemi di protezione automatica, che iniziano a scollegare i carichi non essenziali. Ma se lo squilibrio è troppo grave o troppo veloce, l’intera rete può crollare.
Come avviene un blackout (passo dopo passo)
- Un problema locale rompe l’equilibrio della rete.
- Il sistema tenta di riequilibrarsi tramite controlli automatici.
- I protocolli di emergenza iniziano a isolare porzioni della rete.
- Se non basta, i sistemi di protezione spengono porzioni sempre più grandi.
- In reti interconnesse (come quella europea), l’instabilità si propaga da un Paese all’altro.
È ciò che è accaduto nella Penisola Iberica — tutto in pochi secondi.
Possibili cause
Le indagini sono ancora in corso, ma una delle ipotesi è un improvviso calo della produzione solare, probabilmente dovuto a un cambiamento repentino delle condizioni meteorologiche.
Questo ha generato un forte squilibrio che il sistema non è riuscito a correggere in tempo, causando il blackout.
Conclusione
Il blackout dell’aprile 2025 evidenzia la fragilità delle moderne reti energetiche, specialmente se fortemente dipendenti da fonti rinnovabili intermittenti.
Servono investimenti in sistemi di accumulo e infrastrutture intelligenti per garantire la resilienza futura.
Fonte: Geopop – “Perché il blackout in Spagna, Portogallo e Francia è stato così rapido ed esteso: la possibile dinamica”.
Buona Pasqua da Advanced Business to Business!

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